La videosorveglianza costituisce uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza urbana.
E’ notorio, come la presenza dei sistemi di videosorveglianza pubblica, finalizzata alla sicurezza urbana, contribuisce in maniera concreta ad aumentare la percezione di sicurezza generale da parte dei cittadini. I diversi governi hanno emanato sin qui sulla videosorveglianza urbana, mettono in risalto tre funzioni importanti di pubblica sicurezza, utili al cittadino in caso di consumazioni di reati e/o di violazioni amministrative: prevenire le attività criminogene fungendo da deterrente, dare la possibilità alle Forze dell’Ordine di intervenire in tempo reale in situazioni di pericolo, e non ultimo, supportare l’attività investigativa fornendo i dati e le prove video alla Polizia Giudiziaria. Le immagini video prodotte dalle telecamere pubbliche svolgono un ruolo decisamente fondamentale nelle attività investigative, anche con acquisizione postuma delle immagini videoregistrate, perché rappresentano prove documentali, seppur atipiche, in sede processuale. Il Decreto Legge n. 14/2017, convertito poi nella Legge n. 48/2017 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, ha riportato alla ribalta, con l’incentivazione dei patti prefettizi di sicurezza integrata per la protezione delle città, la necessità di prevenire e contrastare attraverso mirati servizi di polizia di prossimità, tutti quei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria che allarmano fortemente la cittadinanza, anche attraverso l’uso di sistemi di videosorveglianza urbana, tecnologia particolarmente vantaggiosa nei territori urbani maggiormente degradati. Il D.L. n° 14/2017, il cd Decreto Minniti convertito nella Legge n° 48/2017, ha introdotto nell’ordinamento nazionale un corpus normativo indirizzato, tra le altre cose, alla prevenzione e contrasto della criminalità diffusa e predatoria (rapporto ministero dell’Interno), legittimando i Comuni all’uso delle tecnologie video e la conseguente installazione di sistemi di videosorveglianza integrata per scopi amministrativi di Polizia locale e di sicurezza urbana.
Un Regolamento sull’uso dei sistemi di videosorveglianza, approvato dal Consiglio comunale di ciascun comune è indispensabile anche alla luce dei Decreti Sicurezza, onde evitare l’utilizzo dei sistemi video in una modalità “non conforme”, perché non installati a norma, senza una basica progettualità, o peggio ancora, palesemente in contrasto con il dettato regolatorio europeo sulla protezione dei dati GDPR 2016/679, o divergente dal Provvedimento in materia di Videosorveglianza emesso dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ovverosia, alla luce delle Linee Guida dello European Data Protection Board (EDPB) n. 03/2019.
Un Regolamento comunale composto anche di allegati tecnici, con tavole che illustrino topograficamente l’ubicazione dei punti di ripresa, e relazioni tecniche sull’articolazione progettuale e il principio di funzionamento degli impianti.
Un atto che garantisca un trattamento dati esercitato “nel pieno rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale”, a maggior ragione, quando il trattamento dati verrà condiviso con altre sale operative delle Forze di Polizia statuali (art 16 L.121/1981), ovvero, con la Questura e/o il Comando provinciale dei Carabinieri. Ricapitolando, la videosorveglianza in ambito sicurezza urbana rappresenta un importante strumento, tuttavia non dimentichiamo che la sua corretta gestione va condotta senza abusi e nella piena garanzia, in primis, dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, in secondo luogo rispettando le normative applicabili in materia, perché non va mai dimenticato che tali sistemi, seppur ottimi strumenti utili nel garantire la sicurezza urbana, nascono principalmente per acquisire, trattare e conservare i dati personali del singolo cittadino.
FSA Security Srl
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